tecnici e giuristi insieme: approfondimenti tecnico-giuridici sistematici

Edilizia - Giurisprudenza

Cass. Pen.: Regimi edilizi e qualificazione degli interventi

Con sentenza n. 35383 del 16-09-2008, i Giudici penali, nel ribadire l'orientamento che "il mutamento di destinazione d'uso attraverso la realizzazione di opere edilizie, effettuate dopo l'ultimazione del fabbricato e durante la sua esistenza, ..si configura in ogni caso un'ipotesi di ristrutturazione edilizia ,,, in quanto l'esecuzione dei lavori, anche se di modesta entità, porta pur sempre alla creazione di un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente", hanno messo in evidenza che

"Non ha rilievo l'entità delle opere eseguite, allorchè si consideri che la necessità del permesso di costruire permane per gli interventi:
- di manutenzione straordinaria, qualora comportino modifiche delle destinazioni d'uso;
- di restauro e risanamento conservativo, qualora comportino il mutamento degli elementi tipologici dell'edificio, cioè quei caratteri non soltanto architettonici ma anche funzionali che ne consentono la qualificazione in base alle tipologie edilizie.
Gli interventi anzidetti, invero, devono considerarsi di "nuova costruzione" ai sensi dell'art. 3, comma 1, lett. e) del T.U n. 380/01. Ove il necessario permesso di costruire non sia stato rilasciato, sono applicabili le sanzioni amministrative di cui all'art. 31 del TU 380/01 e quelle penali di cui all'art. 44 lett. b) (Cfr. Cass. pen., sez. 3, n. 24096 del 7.32008"

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Cass. Civ.: Appalto - responsabilità committente ed appaltatore

In tema di responsabilità del committente per danni a terzi da parte dell’appaltatore, le sentenze nn. 15782/2006, 13131/2006 e 11371/2006 hanno ribadito che, operando nella esecuzione dei lavori in autonomia, con propria organizzazione ed apprestando i mezzi a ciò necessari, di regola l’appaltatore è esclusivo responsabile dei danni cagionati a terzi nella esecuzione dell’opera, salva (a parte l’ipotesi di una culpa in eligendo) – rispettivamente – la esclusiva responsabilità del committente, se questi si sia ingerito nei lavori con direttive vincolanti che abbiano ridotto l’appaltatore al rango di nudus minister, ovvero la sua corresponsabilità, qualora si sia ingerito con direttive che soltanto riducano l’autonomia dell’appaltatore. La possibilità che il committente risponda sulla base dell’articolo 2043 cod. civ. per la violazione di regole di cautela non determina, peraltro, un obbligo generale di supervisione a suo carico sull’attività dell’appaltatore che il terzo danneggiato possa comunque far valere nei suoi confronti, poiché la funzione di controllo è assimilabile a un potere che può essere riconosciuto nei rapporti interni fra committente e appaltatore, in correlazione alla riduzione o eliminazione della sfera di autonomia decisionale dell’appaltatore, e solo eccezionalmente può assumere rilevanza nei confronti dei terzi. Un dovere di controllo di origine non contrattuale gravante sul committente al fine di evitare che dall’opera derivino lesioni del principio del neminem laedere può essere, difatti, configurato solo con riferimento alla finalità di evitare specifiche violazioni di regole di cautela.

 

Cass. Civ.: Appalto - vizi dell'opera e risarcimento del danno

In tema di appalto è stata opportunamente chiarita dalla sentenza n. 8520/2006 la compatibilità tra l’azione prevista dall’art. 1669 cod. civ. e l’azione contemplata dall’art. 2043 cod. civ., per far valere la responsabilità dell’appaltatore per gravi difetti dell’opera. L’azione ex art. 1669 cod. civ. si pone in rapporto di specialità rispetto alla seconda, risultando questa esperibile quando in concreto la prima non lo sia, perciò anche nel caso di danno manifestatosi e prodottosi oltre il decennio dal compimento dell’opera. Pertanto, poiché nell’ipotesi di esperimento dell’azione ex art. 2043 cod. civ. non opera il regime probatorio speciale di presunzione della responsabilità del costruttore, in tale caso spetta a colui che agisce provare tutti gli elementi richiesti dalla norma generale e, in particolare, anche la colpa del costruttore.
La sentenza n. 7634/2006 aveva ribadito, in tema di responsabilità del costruttore per gravi difetti di costruzione, che la norma di cui all’art. 1669 cod. civ., sebbene dettata in materia di appalto, configura una responsabilità extracontrattuale che, essendo sancita per ragioni e finalità di interesse generale, è estensibile al venditore che sia stato anche costruttore del bene venduto.

 

CdS 5 luglio 2007: oblazione per accertamento di conformità ex art. 36

Pagato l'accertamento di conformità non è più possibile contestare dinanzia al Giudice Amministrativo l'ammontare della somma determinata a titolo di oblazione.

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Cass. Pen. 14-4-2007: Nozione di manutenzione straordinaria

La Corte Suprema di Cassazione, sezione III penale, è intervenuta nel ribadire il concetto di manutenzione straordinaria e quello relativo alla ricostruzione su ruderi

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Cass. Pen. 21-6-2006: DIA opere legittime su fabbricato abusivo

La Corte Suprema di Cassazione, sezione III penale, è intervenuta esponendo un principio giuridico che il progettista di interventi subordinati a DIA dovrà necessariamente considerare. La sentenza, infatti, affronta la possibilità o meno di applicabilità del regime della DIA su edifici abusivi.

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CdS 27-02-2007 su: Risarcimento ed errori inescusabili della P.A.

Il Consiglio di Stato è interventuo sugli elementi psicologici che devono essere valutati al fine di ammettere il risarcimento del danno causato dalla P.A. per atti illegittimi, in linea con gli orientamenti comunitari.

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CdS 23-11-2006 su: titolo abilitativo in sanatoria ex art 13 L. 47/85

Il Consiglio di Stato è interventuo sulla legittimità del diniego di una concessione edilizia in sanatoria per mancata indicazione nella domanda del titolo di proprietà idoneo a giustificare la realizzazione del manufatto.

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TAR Veneto 6-11-2006 art. 10 bis legge 241/90 procedimento edilizio

Il TAR Veneto ribadisce anche per il procedimento relativo al permesso di costruire l'applicazione della disposizione introdotto con la legge 15/05 relativamente all'obbligo di notificare all'interessato i motivi ostativi della sua domanda prima dell'adozione del provvedimento.

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CdS 31.10.2006 su ristrutturazione edilizia e demolizione

Con la sentenza il Consiglio di Stato conferma la sentenza TAR Veneto, sez. II, n. 367 del 20 febbraio 2004, relativamente ad un intervento di ristrutturazione con integrale demolizione e ricostruzione con ampliamento di volume.

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TAR Veneto 17-10-06 cause limitative rilascio titolo abilitativo edilizio

Unico presupposto al rilascio del titolo abilitativo edilizio è la conformità dell'intervento con lo strumento urbanistico. Ne discende l'illegittimità di prescrizioni e/o condizioni limitative non coerenti con il potere edilizio/urbanistico.

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TAR Veneto 17-10-06 cause limitative rilascio titolo abilitativo edilizio

Unico presupposto al rilascio del titolo abilitativo edilizio è la conformità dell'intervento con lo strumento urbanistico. Ne discende l'illegittimità di prescrizioni e/o condizioni limitative non coerenti con il potere edilizio/urbanistico.

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TAR Veneto 08-09-2006 su agibilità e condono edilizio

La deroga per il rilascio del certificato di agibilità di un intervento condonato si deve limitare alle sole norme regolamentari e non certamente alle insufficienti condizioni di salubrità, sicurezza e risparmio energetico richieste da fonti normative di livello primario.

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Corte Suprema di Cassazione, sezione III penale

Le sentenze in fase di approfondimento da parte del Centro Studi Tecnojus:

  • sentenza 16037/06: è reato di cui art. 44, co. 1, lett. a) DPR 380/01, la mancata esposizione del cartello di cantiere. I soggetti responsabili sono quelli dell'art. 29 del testo unico edilizia;
  • sentenza 20776/06 , 17084/06sul concetto di ristrutturazione edilizia, anche nella modalità di demolizione e ricostruzione;
  • sentenza 13705/06 sul concetto di opere precarie (già sentenza 37992/94);
  • sentenza 14285/05: le demolizioni edilizie sono rifiuti speciali necessità di recupero dei materiali di risulta;

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CdS 27-04-2006 su ristrutturazione edilizia

Non sempre la ristrutturazione presuppone l'intervento fotocopia (ovvero l’abbattimento e la ricostruzione con la stessa volumetria e sagoma). Va, infatti, ritenuto legittimo l'intervento di ristrutturazione mediante abbattimento e ricostruzione di un nuovo fabbricato con caratteristiche diverse da quella preesistente qualora la normativa tecnica comunale permetta la «sostituzione dell’organismo con altro in parte o in tutto diverso dal precedente anche dal punto di vista del sedime»

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CdS 19-6-06 su mutamento destinazione d'uso e DIA

Risulta insufficiente la DIA per i mutamenti di destinazione d'uso, anche senza opere, se l'intervento comporta una variazione degli standards e un diverso carico urbanistico. In questo caso è necessario il Permesso di Costruire.

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CdS 21-4-2006 su silenzio assenso e piani attuativi

In mancanza di un piano urbanistico attuativo non è possibile il rilascio di un titolo abilitativop edilizio sulla base del silenzio-assenso. Nel caso di specie i giudici, ravvisando la mancanza di un piano urbanistico, concludono per l’impossibilità di identificare il silenzio-assenso con conseguente fondatezza della misura adottata dall’amministrazione comunale preordinata, per sua specifica funzione, a contestare la difformità dell’iniziativa edilizia rispetto alla normativa vigente.

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Cass. Civ.: Appalto - responsabilità committente ed appaltatore

In tema di responsabilità del committente per danni a terzi da parte dell’appaltatore, le sentenze nn. 15782/2006, 13131/2006 e 11371/2006 hanno ribadito che, operando nella esecuzione dei lavori in autonomia, con propria organizzazione ed apprestando i mezzi a ciò necessari, di regola l’appaltatore è esclusivo responsabile dei danni cagionati a terzi nella esecuzione dell’opera, salva (a parte l’ipotesi di una culpa in eligendo) – rispettivamente – la esclusiva responsabilità del committente, se questi si sia ingerito nei lavori con direttive vincolanti che abbiano ridotto l’appaltatore al rango di nudus minister, ovvero la sua corresponsabilità, qualora si sia ingerito con direttive che soltanto riducano l’autonomia dell’appaltatore. La possibilità che il committente risponda sulla base dell’articolo 2043 cod. civ. per la violazione di regole di cautela non determina, peraltro, un obbligo generale di supervisione a suo carico sull’attività dell’appaltatore che il terzo danneggiato possa comunque far valere nei suoi confronti, poiché la funzione di controllo è assimilabile a un potere che può essere riconosciuto nei rapporti interni fra committente e appaltatore, in correlazione alla riduzione o eliminazione della sfera di autonomia decisionale dell’appaltatore, e solo eccezionalmente può assumere rilevanza nei confronti dei terzi. Un dovere di controllo di origine non contrattuale gravante sul committente al fine di evitare che dall’opera derivino lesioni del principio del neminem laedere può essere, difatti, configurato solo con riferimento alla finalità di evitare specifiche violazioni di regole di cautela.
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Cass. Civ.: Appalto - vizi dell'opera e risarcimento del danno

In tema di appalto è stata opportunamente chiarita dalla sentenza n. 8520/2006 la compatibilità tra l’azione prevista dall’art. 1669 cod. civ. e l’azione contemplata dall’art. 2043 cod. civ., per far valere la responsabilità dell’appaltatore per gravi difetti dell’opera. L’azione ex art. 1669 cod. civ. si pone in rapporto di specialità rispetto alla seconda, risultando questa esperibile quando in concreto la prima non lo sia, perciò anche nel caso di danno manifestatosi e prodottosi oltre il decennio dal compimento dell’opera. Pertanto, poiché nell’ipotesi di esperimento dell’azione ex art. 2043 cod. civ. non opera il regime probatorio speciale di presunzione della responsabilità del costruttore, in tale caso spetta a colui che agisce provare tutti gli elementi richiesti dalla norma generale e, in particolare, anche la colpa del costruttore.
La sentenza n. 7634/2006 aveva ribadito, in tema di responsabilità del costruttore per gravi difetti di costruzione, che la norma di cui all’art. 1669 cod. civ., sebbene dettata in materia di appalto, configura una responsabilità extracontrattuale che, essendo sancita per ragioni e finalità di interesse generale, è estensibile al venditore che sia stato anche costruttore del bene venduto.
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CdS luglio 2007: oblazione per accertamento di conformità ex art. 36

Pagato l'accertamento di conformità non è più possibile contestare dinanzia al Giudice Amministrativo l'ammontare della somma determinata a titolo di oblazione.

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Cass. Pen. 14-4-2007: Nozione di manutenzione straordinaria

La Corte Suprema di Cassazione, sezione III penale, è intervenuta nel ribadire il concetto di manutenzione straordinaria e quello relativo alla ricostruzione su ruderi

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Cass. Pen. 21-6-2006: DIA per opere legittime su fabbricato abusivo

La Corte Suprema di Cassazione, sezione III penale, è intervenuta esponendo un principio giuridico che il progettista di interventi subordinati a DIA dovrà necessariamente considerare. La sentenza, infatti, affronta la possibilità o meno di applicabilità del regime della DIA su edifici abusivi.

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CdS 27-02-2007 su: Risarcimento ed errori inescusabili della P.A.

Il Consiglio di Stato è interventuo sugli elementi psicologici che devono essere valutati al fine di ammettere il risarcimento del danno causato dalla P.A. per atti illegittimi, in linea con gli orientamenti comunitari.

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CdS 23-11-2006 su: titolo abilitativo in sanatoria ex art 13 L. 47/85

Il Consiglio di Stato è interventuo sulla legittimità del diniego di una concessione edilizia in sanatoria per mancata indicazione nella domanda del titolo di proprietà idoneo a giustificare la realizzazione del manufatto.

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TAR Veneto 6-11-2006 art. 10 bis legge 241/90 procedimento edilizio

Il TAR Veneto ribadisce anche per il procedimento relativo al permesso di costruire l'applicazione della disposizione introdotto con la legge 15/05 relativamente all'obbligo di notificare all'interessato i motivi ostativi della sua domanda prima dell'adozione del provvedimento.

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CdS 31.10.2006 su ristrutturazione edilizia e demolizione

Con la sentenza il Consiglio di Stato conferma la sentenza TAR Veneto, sez. II, n. 367 del 20 febbraio 2004, relativamente ad un intervento di ristrutturazione con integrale demolizione e ricostruzione con ampliamento di volume.

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TAR Veneto 17-10-06 cause limitative rilascio titolo abilitativo edilizio

Unico presupposto al rilascio del titolo abilitativo edilizio è la conformità dell'intervento con lo strumento urbanistico. Ne discende l'illegittimità di prescrizioni e/o condizioni limitative non coerenti con il potere edilizio/urbanistico.

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