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UNI EN 206-1

Calcestruzzo:
specificazione, prestazione, produzione e conformità

Concrete:
specification, performance, production and conformity

1. Normativa ed ambito di applicazione

Le norme tecniche in parola sono richiamate esplicitamente nei seguenti punti del DM 14 settembre 2006:

punto 11.1.9.3: Le ceneri volanti devono soddisfare i requisiti della norma EN 450 e potranno essere impiegate rispettando i criteri stabiliti dalla UNI EN 206-1 ed UNI 11104.

punto 11.1.11 Al fine di ottenere la prestazione richiesta, il progettista potrà fare utile riferimento alle indicazioni contenute nelle Linee Guida sul calcestruzzo strutturale edite dal Servizio Tecnico Centrale ovvero nelle norme UNI EN 206-1 ed UNI 11104.
Per la definizione della classe di resistenza in funzione delle condizioni ambientali il progettista potrà far riferimento alla norma europea EN 206-1 ovvero alle “Linee guida sul calcestruzzo strutturale” edite dal Servizio Tecnico Centrale della Presidenza del Consiglio superiore dei lavori pubblici.

Pur se il ricorso alle norme tecniche citate appare facoltativo, risulta evidente che il non riferirsi alle predette impone al progettista di "giustificare" le proprie scelte.

La normativa UNI EN 206-1:2001 è la versione italiana della EN 206-1:2000, nata sulla revisione della norma sperimentale ENV 206:1990.

La prima versione è dunque, a livello europeo, del dicembre 2000, alla quale si sono succeduti due aggiornamenti:
- aggiornamento A1 del luglio 2004
- aggiornamento A2 del giugno 2005

La norma tecnica si applica al conglomerato cementizio strutturale utilizzato in per getti in opera, strutture prefabricate e componenti strutturali prefabbricati per edifici ed opere strutturali di ingegneria civile.

La norma va utilizzata in associazione con le norme di prodotto relative ai costituenti delle miscele di cls, ovvero:

2. Contenuto sommario della norma

Indipendentemente che il calcestruzzo sia miscelato in cantiere, preconferzionato o prodotto in impianti per componenti prefabbricati, la norma specifica i requisiti prestazionali relativamente a:

L'elaborazione normativa ha considerato i seguenti principali aspetti:

3. Principali aspetti di rilevo

Il calcestruzzo va progettato non solo in funzione delle condizioni di carico (classe di resistenza meccanica), bensì tenendo conto delle condizioni ambientali e di esercizio che influiscono sulla resistenza attraverso il requisito della durabilità (associato ai fenomeni di degrado naturale e/o patologico).

L'approccio determinatosi è stato quello prestazionale per le specifiche relative alla durabilità sia in fase di progettazione che di esecuzione (metodi): tra le prestazioni richieste al calcestruzzo, oltre alla resistenza meccanica si sono aggiunte quelle relative alla sua durabilità.

Questo ha portato a classificare il calcestruzzo:

Altro aspetto di rilievo della norma riguarda la definizione delle competenze tra le varie figure:

4. Le classi di esposizione

5. Gli obblighi del progettista "prescrittore"

Al prescrittore compete l'onere di esporre tutti i requisiti significativi per le proprietà del calcestruzzo:

Il prescritto, al fine di compilare la specifica del calcestruzzo relativa ad una determinata opera in determinato contesto, deve tener conto:

  1. dell'appalicazione del calcestruzzo fresco ed indurito;
  2. delle condizioni di maturazione;
  3. delle dimensioni delle strutture (importanti per il fatto che la reazione di idratazione, come noto, sviluppa calore);
  4. delle azioni ambientali a cui il calcestruzzo sarà esposto;
  5. dei requisiti per l'aggregato espsoto o per le finiture lavorate del calcestruzzo;
  6. dei requisiti relativi al copriferro o alla minima larghezza delle sezioni (es. specificando la dimensione massima dell'aggregato);
  7. dei restrizioni all'uso di materiali componenti di idoneità stabilita (es. in conseguenza delle classi di esposizione);

La prescrizione del progettista può riguardare:

a) un calcestruzzo a prestazione garantita;

b) un calcestruzzo a composizione.

Per il calcestruzzo a prestazione la specifica del prescrittore (che andrà a costituire la voce di capitolato), dovrà esporre i requisiti di base ed eventualmente quelli aggiuntivi.

Sono requisiti di base da esporre nella specifica:

Qualora si trattasse di calcestruzzo leggere occorrono le seguenti ulteriori specificazioni:

Se, invece, oggetto di prescrizione fosse un calcestruzzo pesante, l'ulteriore informazione riguarda:

Per il calcestruzzo a composizione, la specifica dei requisiti di base da esporre sono:

Tra i requisiti aggiuntivi:

6. La simbologia

Le prescrizioni delle caratteristiche essenziali di un calcestruzzo a prestazione possono essere date in forma abbreviata. Le abbreviazioni riguardano:

  1. le classi di resistenza a compressione: tale tipo di classe si esprime con la lettera C, se si tratta di calcestruzzo normale e pesante, L se leggero, accompagnata da due dati numerici relativi, rispettivamente, alla resistenza caratteristica cilindrica minima e alla resistenza caratteristica cubica minima (espresse in N/mm2). Così, ad esempio, con l'abbreviazione C25/30 indica un calcestruzzo normale o pesante con fck,cyl 25 e fck,cube 30;
  2. i valori limite per classe di esposizione: l'abbreviazione si compone della designazione della classe di esposizone (X+lettera compresa+numero) e dalla sigla internazionale del Paese tra parentesi. Es. la sigla XC3(I) si riferisce ad un calcestruzzo espsosto che deve resistere alla corrosione indotta da carbonatazione in ambiente con umidità moderata (come il caso del calcestruzzo all'interno di edifici con umidità relativa dell'aria moderata oppure elevata, o calcestruzzi esposti all'esterno protetti dalla pioggia);
  3. contenuto massimo di cloruri: si esprime con le lettere Cl (ci+elle) e un numero che esprime il massimo contenuto di cloruro rispetto alla massa del cemento. Esempio Cl 0,20 indica che il contenuto massimo di cloruro è del 20% della massa di cemento;
  4. dimensione nominale massima degli aggregati: si esprime con la lettera Dmax e il diametro massimo, determinato secondo la prEN 12620:2000, esempio Dmax22;
  5. massa volumica: riguarda la classificazione del calcestruzzo leggero, si esprime con la lettera D e un numero decimale, es. 1,8 per indicare l'intervallo di massa volumica. Così ad esempio con la sigla D1,8 si indica un calcestruzzo leggero con massa volumica compresa tra 1600 e 1800(compreso);
  6. la consistenza: questa si esprime con le seguenti sigle:
    1. abbassamento al cono (Slump): S1, S2, S3, S4 e S5 per abbassamenti, rispettivamente compresi nei seguenti intervalli: 10-40, 50-90, 100-150, 160-210 e oltre 220;
    2. tempo di Vebè: V0, V1, V2, V3 e V4 per riferirsi ai rispetti intervalli di tempo in secondi;
    3. compattabilità: C0, C1, C2 e C3 per esprimere l'intervallo di compattabilità;
    4. spandimento: F1, F2, F3, F4, F5 e F6 a cui corrisponde l'intervallo di diametro di spandimento.

Bibliografia (in costruzione)