tecnici e giuristi insieme: approfondimenti tecnico-giuridici sistematici

Urbanistica - Giurisprudenza

CdS, Sez. IV, 27 ottobre 2005, n. 6052

Variante generale del PRG - Osservazioni regionali aventi indicazioni di larga massima - Potestà comunale di non seguirle - Legittimità. In materia di variante generale del p.r.g., il mancato adeguamento alle osservazioni regionali non determina illegittimità procedimentale del Comune, qualora queste siano pervenute oltre il termine dei sessanta giorni previsto dalla normativa regionale e comunque non contengano precise indicazioni contrarie nei confronti della variante predisposta dal Comune, limitandosi soltanto ad individuare l’opportunità di diverse dislocazioni: esse infatti non possono considerarsi precise indicazioni contrarie, ma solo indicazioni di larga massima, lasciate alla valutazione comunale. Pres. Patroni Griffi - Est. Mele - Hichem Pharma S.p.A. (avv.ti Sorrentino e Bucello) c. Comune di Marudo (avv. Ferrari) ed altri (conferma TAR Lombardia, sez. II, n. 4623 del 23 giugno 2000).

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CdS, Sez. V, 21 aprile 2006, n. 2261

Pianificazione urbanistica esecutiva e stato di sufficiente urbanizzazione della zona - Concessione edilizia - Silenzio assenso - Operatività - Presupposti - Fondamento - Fattispecie. L’equivalenza tra pianificazione urbanistica esecutiva e stato di sufficiente urbanizzazione della zona, ai fini del rilascio della concessione edilizia, non opera nel procedimento di formazione del silenzio-assenso sulla domanda di concessione edilizia, ex articolo 8 D.L. 23 gennaio 1982, n. 9, convertito in L. 25 marzo 1982, n. 94. Sicché, l’applicazione del citato art. 8 in assenza del presupposto anzidetto trova ostacolo “nella formulazione testuale della norma, indirizzata ad una regolamentazione esaustiva e circoscritta del silenzio” (cfr. C.S. V, n. 150/98; V, n. 1381/98; cfr. anche C.Cost. n. 12/96). Il legislatore, dunque, ha subordinato il silenzio-assenso alla esistenza di una disciplina di dettaglio “che predetermini in modo puntuale le caratteristiche della edificazione consentita”, in modo che l’assenso, in quanto atto dovuto, sia “agevolmente verificabile mediante un raffronto fra dati obiettivi dettagliatamente predeterminati“. Nel caso di specie, l’impossibilità di identificare il silenzio-assenso importa la fondatezza della misura adottata dall’amministrazione comunale, preordinata a contestare la difformità dell’iniziativa edilizia rispetto alla normativa vigente. Pres. Iannotta - Est. Metro - PA.LU.CE. S.N.C. (avv.ti Improta e Mancusi) c. Comune di Scafati (avv. Caliulo) (conferma TAR Campania, sede staccata di Salerno, n. 209/2000). CdS, Sez. V, 21 aprile 2006, n. 2261

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CdS, Sez. V, 23 settembre 2005, n. 5033

Cambio di destinazione d'uso dei locali da residenza ad attività produttiva - Prescrizioni urbanisti che salvaguardano la qualità della vita e la salubrità dell'ambiente - Legittimazione ad impugnare - Residenti o proprietari di immobili - Sussiste. Nel processo amministrativo l'interesse a ricorrere va valutato dalla prospettazione del ricorrente e dai relativi motivi del ricorso: in quanto le prescrizioni urbanisti che tutelano anche la salubrità delle zone e la loro idoneità a permettere la realizzazione di insediamenti abitativi, coloro che risiedono o sono proprietari di immobili in una zona disciplinata dal piano regolatore, sono legittimati ad impugnare gli eventuali provvedimenti difformi dalle prescrizioni urbanistiche ivi contenute a salvaguardia della qualità della vita e della salubrità dell'ambiente che le norme urbanistiche e primarie mirano a garantire (Cons. Stato, IV, 1 agosto 2001, n. 4206). Pres. Santoro - Est. Lamberti - Boscariol ed altro (avv.ti Gambato e Vitucci) c. Socal ed altri (avv ti Ronfini e Verino), (conferma T.A.R. Veneto, Venezia, Sezione II, 31 marzo 2003, n. 2165).

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