Comfort visivo ed illuminotecnico
Il benessere visivo si può ritenere, sotto l'aspetto optometrico, come giusta combinazione di acuità visiva, comfort visivo e protezione.
La luce è, come ampiamente noto, l'elemento essenziale per una buona visione così come la sua qualità ed intensità ne determina il grado di comfort (evitare affaticamenti, disturbi visisivi, percettivi, sensoriali, abbagliamenti ecc. anche se di breve durata).
La luce di cui si parla è sia quella naturale che artificiale, per cui assumono rilevanza il controllo progettuale dei livelli di illuminamento, le luminanze, le radianze o più in generale la luminosità.
Livelli adeguati di comfort visivo si ottengono considerando l'orientamento dell'edificio, la sua collocazione, le dimensioni e le ubicazioni delle finestre, l'ubicazione, le potenze e il colore di temperature delle fonti artificiali, il controllo delle riflessioni, degli abbagliamenti, delle schermature, evitare illuminazioni prive di contrasto o vibranti ecc..
Luci, colori e superfici determinano il clima visivo ambientale, il quale produce effetti pisco-fisici sia sulla percezione che sui comportamenti. Non va dimenticato che l'illuminazione di un ambiente deve svolgere fondamentalmente tre funzioni:
- sicurezza (consentire lo svolgimento dell'attività ed il movimento in condizioni di sicurezza);
- prestazione (consentire lo svolgimento del compito visivo in condizioni ottimali);
- comfort (garantire un ambiente interno confortevole).
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